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L'appuntamento con la poesia era ineludibile nel quadro dei riferimenti teorici che motivano gli incontri di Psicoanalisi e Letteratura. Lo stesso Freud più volte e in svariate forme ha riconosciuto ai poeti il privilegio di aver già intuito ed espresso molte delle verità che lui stesso andava scoprendo. E come ci ricorda Starobinski, grazie alla specificità della sua relazione con il linguaggio, il poeta assolve alla funzione di "mediatore tra l'oscurità della pulsione e la chiarezza del sapere sistematico e razionale". Il presente volume propone una riflessione di Francesco Orlando sui processi che regolano le nostre reminiscenze di poesia, e propone letture incrociate di grandi poeti della nostra modernità, dalla Rivoluzione francese al secondo dopoguerra: Hölderlin, Emily Dickinson, Baudelaire, Campana, Saba.